Gli sprechi di produzione sono un problema generalmente diffuso a cui tutte le aziende produttive tentano, quotidianamente, di trovare soluzione. Al giorno d’oggi, tra l’altro, non è più possibile ignorare questa problematica se consideriamo l’urgenza di imparare a gestire meglio le risorse globali che, via via, stanno letteralmente sparendo. Lo spreco, tuttavia, non è solamente un problema di tipo ambientale ma anche economico e finanziario. Ne parleremo in questo approfondimento ispirato a quanto riportato nell’articolo di barreantistatiche.it sul problema degli sprechi di produzione.
Problematiche di spreco a causa dei materiali da imballaggio
Gli ambienti produttivi, nella stragrande maggioranza dei casi, utilizzano materiali da imballaggio a carica neutra, ovvero con lo stesso numero di cariche positive e negative. Quando questi materiali entrano a contatto con superfici a carica non neutra viene a crearsi uno squilibrio che dà vita all’accumulo di cariche elettrostatiche. Questo fenomeno causa parecchi problemi alla produzione tra cui gli sprechi di risorse e materie prime.
L’inceppamento di un macchinario o il disallineamento dei materiali sui nastri produttivi, infatti, comporta il rallentamento delle operazioni e l’annullamento di interi lotti produttivi. Queste problematiche si verificano con una certa frequenza dal momento che la stragrande maggioranza di impianti produttivi utilizza materiali da imballaggio, come plastica e fibre naturali, generalmente soggetti all’accumulo di energia elettrostatica.
Lo stesso si verifica all’interno delle industrie specializzate in produzioni alimentari dove le polveri sottili come la farina risultano essere particolarmente sensibili al problema delle cariche elettrostatiche. Se non si interviene con soluzioni ad hoc, quindi, gli impianti produttivi si trovano costretti a invalidare interi lotti produttivi e a produrre ingenti quantità di sprechi.
Come ridurre gli sprechi?
Una delle soluzioni più interessanti sul mercato industriale riguarda l’installazione di barre ionizzanti, pensate proprio per eliminare alla radice l’accumulo di cariche elettrostatiche. Grazie a queste soluzioni gli impianti produttivi vengono liberati dall’energia elettrostatica e tornano a lavorare a ritmi elevati, senza produrre sprechi.
Le barre antistatiche contribuiscono a migliorare l’efficienza della produzione perché agiscono all’origine delle cariche elettrostatiche e, quindi, eliminano il problema sul nascere. Questa soluzione permette di ritrovare l’efficienza persa a causa dell’elettricità statica e, quindi, contribuisce in modo diretto a ridimensionare il problema degli sprechi.
La questione dello spreco riguarda anche il modello di business
Tuttavia non è l’unica soluzione da adottare. Gran parte dell’impegno che le aziende possono prendere nei confronti della lotta allo spreco risiede nelle decisioni amministrative e organizzative. Pertanto è necessario adottare politiche di controllo che siano in grado di offrire panoramiche predittive circa l’approvvigionamento delle risorse. Lo stesso vale per macchinari obsoleti e improduttivi che devono essere aggiornati con strumenti adeguati a preservare la salute dei lavoratori e dei consumatori e, dunque, anche quella dell’ambiente. Infine è necessario un piano di controllo, ovvero un business model orientato all’efficienza che non abbia timore di cambiare gli asset preesistenti in favore di soluzioni più avanzate, innovative e rispettose dell’ecosistema. A volte i cambiamenti possono spaventare ma ciò che dovrebbe davvero incutere timore, piuttosto, è il rischio di perseverare negli errori e contribuire negativamente al miglioramento collettivo e sociale.